Onorevoli Colleghi! - La laguna di Venezia è uno degli ecosistemi lagunari più estesi (550 kmq di superficie) e più importanti d'Europa e dell'intero bacino del Mediterraneo: un'area umida naturale con un immenso patrimonio biologico, faunistico e floristico e con alcune specie animali e vegetali rare o minacciate d'estinzione. Già nel 1962, in occasione della conferenza organizzata dall'Unione internazionale per la conservazione della natura (UICN), in una lista di zone umide di importanza internazionale meritevoli di protezione era inserita la laguna di Venezia. Anche la zona di Valle Averto è dichiarata «zona umida di importanza internazionale» dalla Convenzione di Ramsar del 2 febbraio 1971, resa esecutiva con decreto del Presidente della Repubblica 13 marzo 1976, n. 448.
      Essa è il risultato della combinazione tra fattori naturali e fattori antropici che storicamente hanno determinato l'assetto attuale; natura e cultura in una combinazione inscindibile e molto spesso virtuosa.
      Forse in nessun altro luogo nel nostro Paese si trovano condensati in modo così eloquente eccellenze archeologiche, architettoniche e naturalistiche come nella laguna di Venezia. E più che altrove qui si percepisce la fragilità e la complessità dell'insieme. La città di Venezia e la sua laguna, infatti, sono incluse nella lista dei «100 siti storici di interesse mediterraneo» approvata dalle Parti Contraenti del Piano d'azione del Mediterraneo (PAM)

 

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nel 1987, in applicazione della Dichiarazione di Genova del 1985.
      La conservazione della natura nel particolare contesto della laguna veneta deve allora passare attraverso il mantenimento delle attività umane, così come l'obiettivo della sopravvivenza delle comunità lagunari non può prescindere dall'impegno per l'arresto dei processi di degrado ambientale e il recupero dell'equilibrio dinamico dell'ecosistema lagunare, tanto che il Comitato per il Patrimonio Mondiale dell'UNESCO ha inserito Venezia città e la sua laguna nella lista dei 378 beni del «Patrimonio Mondiale dell'umanità» da salvaguardare (codice Id n. 394 1987).
      Tutto ciò esige un progetto legislativo nazionale che abbia come obiettivi la tutela e la riaffermazione della biodiversità e dei suoi rapporti tradizionali con l'attività umana, la promozione della ricerca scientifica e dell'educazione ambientale, il riequilibrio idraulico, biologico e idrobiologico, lo sviluppo sociale, culturale ed economico delle popolazioni insediate nel Parco.
      Gli ambienti lagunari sono da considerare ambienti conservativi aperti alle novità, che ben si adattano alle trasformazioni se sono gestiti in maniera corretta. La conservazione dell'ambiente nel suo equilibrio millenario con la cultura e l'attività umana è il riferimento centrale per una corretta e adeguata tutela mediante l'istituzione di un Parco nazionale.
      La laguna di Venezia e i litorali del veneziano sono esempi di sub-atlantismo nord-adriatico, nella persistenza di una grande laguna floristica e faunistica caratterizzata da numerose biocenosi esclusive, armonizzata nel tempo all'intervento umano promotore di quell'equilibrio dinamico che abbiamo ereditato e che, in coerenza con la tradizione culturale di cui la laguna stessa è espressione, dobbiamo mantenere e trasmettere alle generazioni future.
      I gravi segnali di riduzione della diversità, e alcuni fattori ecologici selettivi, ci impongono una maggiore attenzione e un equilibrato intervento di tutela che si può rendere operativo solo con l'istituzione del Parco nazionale della laguna di Venezia.
      Lo Stato italiano, con legge speciale n. 171 del 1973 (Interventi per la salvaguardia di Venezia), ha deciso di porre il bacino lagunare, assieme a Venezia, sotto tutela affermando, all'articolo 1, che «La salvaguardia di Venezia e della sua laguna è dichiarata problema di preminente interesse nazionale» e che «La Repubblica garantisce la salvaguardia dell'ambiente paesistico, storico, archeologico ed artistico della città di Venezia e della sua laguna, ne tutela l'equilibrio idraulico, ne preserva l'ambiente dall'inquinamento atmosferico e delle acque».
      Già dal 1983 il comune di Venezia ha proposto la costituzione dell'Ente parco della laguna di Venezia con giurisdizione su tutto il bacino lagunare e uno schema di normativa, presentata al consiglio regionale, che prevedeva la zonizzazione del perimetro del Parco in aree con diverso grado di protezione. Inoltre, tra il 1987 e il 1995, tre disegni di legge per l'istituzione del Parco della laguna di Venezia e Chioggia vennero proposti dai consiglieri regionali e nel 1996 un comitato di persone, diversamente impegnate nella salvaguardia della laguna, avanzarono una proposta di legge d'iniziativa popolare, sottoscritta da 6.000 elettori, depositata presso il consiglio regionale veneto il 9 ottobre 1997.
      Se in passato l'intervento dell'uomo ha sottolineato in parte il modello conservativo naturale dell'ambiente che si intende tutelare, la definizione dell'ambito territoriale permette oggi di individuare le aree di transizione e gli interventi necessari a scala di bacino sulla base di precise conoscenze scientifiche, che il Parco permetterà di approfondire ulteriormente e ampliare.
      La classificazione del territorio in zone di tutela, comprensive anche delle peculiarità del rapporto uomo-natura, consentirà il giusto equilibrio delle diverse componenti, in un territorio che integra l'elevatissima valenza naturalistica con valenze antropiche, storiche e artistiche uniche e irripetibili.
 

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      L'area tutelata dovrà così essere sottoposta a un progressivo programma di sviluppo integrato tra le condizioni ecologiche e le valenze culturali, al punto che il Parco avrà caratteristiche congiunte e inscindibili di parco naturale e parco culturale.
      Tutto ciò premesso e considerato, al fine di tutelare, recuperare, valorizzare e conservare i caratteri naturalistici, storici e culturali del territorio della laguna di Venezia, nonché per assicurare adeguata promozione e tutela delle attività economiche tipiche dell'area e concorrere al miglioramento della qualità della vita delle comunità locali, si propone l'istituzione del Parco nazionale della laguna di Venezia.
      Di seguito vengono riportate, in sintesi, le principali tappe del processo di salvaguardia e tutela della laguna di Venezia, ad alcune delle quali si è fatto fin qui cenno.
      Nel 1962, in occasione della conferenza organizzata dall'Unione internazionale per la conservazione della natura (UICN), in una lista di zone umide di importanza internazionale meritevoli di protezione erano già inserite la laguna di Venezia e il delta del Po.
      Il Comitato per il Patrimonio Mondiale dell'UNESCO ha inserito Venezia città e la sua laguna nella lista dei 378 beni del «Patrimonio Mondiale dell'umanità» da salvaguardare (codice Id n. 394 1987).
      La città di Venezia e la sua laguna sono incluse nella lista dei «100 siti storici di interesse mediterraneo» approvata dalle Parti Contraenti del Piano d'azione del Mediterraneo (PAM) nel 1987, in applicazione della Dichiarazione di Genova del 1985.
      La Convenzione di Ramsar ha dichiarato «zona umida di importanza internazionale» la zona di Valle Averto.
      Lo Stato italiano, con legge speciale n. 171 del 1973, ha deciso di porre il bacino lagunare, assieme a Venezia, sotto tutela.
      Ai sensi delle direttive «Uccelli» 79/409/CEE e «Habitat» 92/43/CEE, recepite con regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 357 del 1997, regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 120 del 2003, decreto del Ministro dell'ambiente 3 aprile 2000, recante l'elenco delle zone di protezione speciale (ZPS) e dei siti di importanza comunitaria (SIC), decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio 3 settembre 2002, recante linee guida per la gestione dei siti Natura 2000, delibera della giunta regionale del Veneto 18 aprile 2006, n. 1180 («Rete ecologica europea Natura 2000. Aggiornamento banca dati»), sono state designate nell'ambito della laguna e dei litorali di Venezia quattro aree SIC, per un totale di 47.060 ettari, e cinque ZPS, 29.825 ettari, pari a oltre l'85 per cento dell'intera area lagunare.
      La legge della regione Veneto 16 agosto 1984, n. 40, recante nuove norme per l'istituzione di parchi e riserve naturali regionali, indica la laguna di Venezia tra gli ambiti per l'istituzione di parchi e riserve naturali.
      Il piano territoriale regionale di coordinamento, approvato con provvedimento del consiglio regionale del 13 dicembre 1991, inserisce l'area lagunare tra le «aree di tutela paesaggistica», per le quali prevede la predisposizione di appositi «Piani d'area» con specifica considerazione dei valori paesaggistico-ambientali. Nello specifico della laguna di Venezia, tale Piano d'area, denominato PALAV (Piano d'area della laguna di Venezia) è stato approvato con provvedimento del consiglio regionale il 7 marzo 1995.
      L'articolo 62 del PALAV (Direttive per la costituzione del Parco naturale regionale della laguna di Venezia) recita: «Il presente Piano di area costituisce punto di riferimento delle aree di particolare tutela che verranno definite dalla legge regionale istitutiva del Parco naturale della laguna di Venezia, come previsto dal Piano territoriale di coordinamento».
      Contestualmente il consiglio regionale ha approvato, con provvedimento n. 1091 del 7 marzo 1995, un ordine del giorno in cui si afferma «l'assoluta necessità di giungere in tempi brevi all'istituzione del Parco della laguna di Venezia. Tale Parco
 

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dovrà prevedere una normativa articolata di vincoli e di prescrizioni tali da consentire il massimo di tutela e di valorizzazione delle risorse naturali, storiche e artistiche. L'ambito dell'istituendo Parco della Laguna di Venezia e Chioggia dovrà coincidere in linea di massima con l'area determinata dalla conterminazione lagunare».
      Il piano faunistico venatorio della provincia di Venezia, approvato con deliberazione del consiglio provinciale prot. 2152/IV del 24 marzo 1994, e successive modificazioni e integrazioni, individua oasi di protezione di ambito lagunare per un totale di 18.856 ettari.
      Il comune di Venezia ha adottato la variante al piano regolatore generale per la laguna e le isole minori che individua e perimetra il Parco della laguna nord, quale parco di interesse locale ai sensi della legge della regione Veneto n. 40 del 1984, articolo 27.
      Il comune di Venezia, con deliberazione del consiglio comunale n. 99 del 2003, ha costituito l'Istituzione «Parco della laguna» cui è affidato il compito di gestire i beni patrimoniali del comune posti nella laguna nord, coerentemente con le finalità dell'istituendo Parco naturale di interesse locale. La stessa Istituzione deve attuare la tutela e la valorizzazione ambientale e socio-economica dell'area della laguna nord attraverso la definizione e la promozione di usi compatibili con la salvaguardia delle valenze naturalistiche, archeologiche, storiche e culturali dei luoghi.
      La laguna di Venezia, per la sua eccezionale valenza in chiave ornitologica, è stata proposta dalla provincia di Venezia quale zona umida di importanza internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar.
      Per lo stesso motivo l'intera area è stata designata quale Important Birds Area (IBA) dalla direzione per la conservazione della natura del Ministero dell'ambiente e la tutela del territorio e del mare, su proposta di Bird Life International.
      Già dal 1983 il comune di Venezia ha proposto la costituzione dell'Ente parco della laguna di Venezia con giurisdizione su tutto il bacino lagunare e uno schema di normativa, presentata al consiglio regionale, che prevedeva la zonizzazione del perimetro del Parco in aree con diverso grado di protezione.
      Tra il 1987 e il 1995, tre disegni di legge per l'istituzione del Parco della laguna di Venezia e Chioggia vennero proposti dai consiglieri regionali e nel 1996 un comitato di persone, diversamente impegnate nella salvaguardia della laguna, avanzarono una proposta di legge d'iniziativa popolare, sottoscritta da 6.000 elettori, depositata presso il consiglio regionale veneto il 9 ottobre 1997.
 

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